UNA FILIERA SOSTENIBILE
La filiera italiana delle acque minerali è una filiera sostenibile. Investimenti crescenti in tecnologie di ultima generazione e la sensibilità propria di chi è abituato a lavorare con risorse naturali incontaminate disegnano il profilo di un comparto partecipe del circuito dell’economia circolare e impegnato nella direzione di una costante riduzione della propria impronta ambientale.
Operanti in luoghi montani o pre-montani dal grande valore ambientale, le aziende delle acque minerali hanno un interesse primario nel custodire l’integrità del contesto naturale che ospita le sorgenti, da cui le risorse idriche devono sgorgare sempre pure e ricche delle proprietà senza le quali non potrebbero essere imbottigliate. Da questo punto di vista, le imprese operano come altrettante ‘sentinelle’ di sostenibilità sui territori, traducendo questa azione in termini di:
- Innovazione di prodotto: eco-design di soluzioni sempre più sostenibili per l’imbottigliamento delle acque. Dopo il PET – materiale interamente riciclabile – la frontiera della ricerca lavora sullo sviluppo di plastiche vegetali, che le imprese saranno pronte a recepire e immettere sul mercato;
- Innovazione di processo: attenzione alla riduzione delle emissioni di CO2 lungo l’intera catena del valore.
La plastica al meglio: il PET.
Nato da un’idea del premio Nobel italiano Giulio Natta nel 1962, il PET è l’unico polimero che l’industria delle acque minerali utilizza per la produzione di bottiglie.
Da oltre 20 anni, infatti, il comparto ha dismesso l’utilizzo del PVC, recependo in maniera tempestiva e responsabile l’opportunità di impego di un materiale assai più sicuro e sostenibile, il PET, reso disponibile dalla ricerca. L’innovazione si è oggi spostata sullo studio di materiali biodegradabili o compostabili, che le imprese sono pronte a introdurre nel proprio ciclo produttivo non appena saranno disponibili per un utilizzo su scala industriale.
- Il PET è un polimero inerte, riciclabile al 100% e particolarmente resistente contro agenti esterni quali luce e calore (degrada solo a temperature altissime, superiori ai 160°). Grazie alle sue caratteristiche chimiche, chimico-fisiche, meccaniche e di sostenibilità, è il materiale più idoneo a contenere liquidi alimentari e bevande;
- È riciclabile al 100%, e quindi riutilizzabile, anche il “film industriale” (termoretraibile) che racchiude il fardello con le bottiglie di acqua minerale;
- Grazie alla possibilità di impiegarePET riciclato nella fabbricazione di nuove bottiglie, le aziende del settore realizzano perfettamente il principio dell’economia circolare. In questo modo, si riduce l’utilizzo di plastica vergine e si riducono le emissioni di CO2 equivalente, parametro chiave per misurare la sostenibilità;
- Utilizzando rPET (PET riciclato) al 30% – obiettivo fissato dalla direttiva europea SUP al 2030 – sarà possibile ridurre di un ulteriore 15% le emissioni di CO2 da parte delle imprese del settore. In generale, nel comparto delle acque minerali, il PET incide per il 40% sulle emissioni di CO2 mentre trasporto ed energia incidono per il 60%;
- Negli ultimi dieci anni il quantitativo di Petimmesso dalle aziende del settore sul mercato è rimasto invariato, a fronte di un aumento di quasi 3 miliardi di litri. Questo è stato possibile perchègrazie a investimenti su tutta la progettazione e produzione, il peso delle bottiglie è stato ridotto del 30-40%. Le bottiglie di acqua minerale sono diventate leggere, contribuendo a un risparmio di plastica del 35%.